La Pizzica… perché ballare fa bene!

Ritorna per la
settima edizione consecutiva
il raduno più atteso dell'anno.


VII edizione
Ostuni, la Città Bianca
Valle d'Itria alle porte del Salento



serena d'amota

Come tutte la tradizioni popolari, la pizzica e la tarantella salentina hanno vissuto, nel corso della storia, tante vicende da raccontare. La pizzica in particolare è nata e si è sviluppata da un fenomeno religioso e terapeutico fin da tempi antichi in cui in Italia si adoravano ancora déi pagani e si seguivano tradizioni culturali strettamente legate ai ritmi della vita contadina.

Infatti la musica ipnotica ed il ritmo frenetico della pizzica aveva una precisa funzione esorcistica, perché veniva utilizzata come cura per le cosiddette “tarantolate” quelle donne affette da una sorta di malessere psicologico ed esistenziale che nelle sue manifestazioni sintomatiche si esprimeva in forme molto simili alle convulsioni isteriche ed alla pazzia. In antichità si riteneva che la causa di questa forma di “pazzia” fosse da attribuirsi alla puntura di un ragno molto comune nelle campagne dell’Italia meridionale, la tarantola, e che le convulsioni e la perdita di conoscenza delle donne fosse il segno di una forma di avvelenamento causato dal morso del ragno.

In realtà la puntura del ragno oggi è ritenuto un tratto leggendario, e la sintomatologia delle tarantolate viene piuttosto attribuita a manifestazioni molto drammatiche di disagio soprattutto della popolazione femminile, così subalterna e sottomessa nella cultura contadina di un tempo. Attualmente la pratica dell’esorcismo del morso della tarantola attraverso la danza è quasi scomparsa, sebbene rimangano ancora esempi di questo suo utilizzo. I racconti del passato narrano che dopo il morso della tarantola, la persona cadeva in uno stato di choc dal quale riusciva a risvegliarla solo la musica; la persona danzava e musicisti specializzati suonavano per lei fino a quando non riusciva a annullare l’effetto del veleno. Questo rappresentava un momento collettivo durante il quale ci si estraniava dalle costrizioni e dalle regole morali della comunità, una sorta di momento liberatorio a cui partecipava tutta la popolazione.

La pizzica pizzica è un ballo vivace di coppia, diffuso sino all’ultima guerra e compare come termine nelle fonti solo alla fine del secolo XVIII. Oggi vive per lo più nella memoria degli anziani del Salento, e prevede nelle danze caratteristiche movimenti molto legati al senso di circolarità anche risaltati dalla ronda stessa. Se si pensa alla pizzica ballata nelle sagre e nelle feste di paese, la ronda coi suoi musicisti e i suoi tamburellisti caratterizza l’intera piazza, accentrando tutta l’attenzione: non è solo un contorno, ma è il luogo eletto per il ballo, è lo spazio per eccellenza. Ecco perché nelle varie manifestazioni in piazza, ma anche in quelle eseguite nel corso di feste private quali battesimi e matrimoni, la ronda c’è sempre e contribuisce alla riscoperta del folklore e della cultura tradizionale salentina.

La pizzica o danza scherma prevede un ballo tra soli uomini, contemplando modi diversi di schermare per esempio mimando il coltello con le dita della mano e con altri gesti non facilmente interpretabili. I danzatori si trovano ad essere legati dal ritmo e dal movimento: il legame che si stabilisce tra loro è di tipo ancestrale ed affonda la sue radici anche nella competizione amorosa, facendo diventare il ballo un momento di sfida in cui ci si confronta, esibendo doti di agilità, creatività e prestanza fisica.

Il Festival della Taranta e il recupero della tradizione Sebbene la dimensione terapeutica e curativa della pizzica sono pian piano scomparse, resta indiscusso il fatto che ballare fa bene al corpo e allo spirito. Il fascino e la bellezza di una musica ipnotica e frenetica ha fatto breccia soprattutto nel cuore e nelle menti dei giovani, che, soprattutto in Salento hanno saputo recuperare una tradizione culturale e musicale che rischiava di scomparire. Esempio eclatante di questo recupero è sicuramente il festival itinerante che si tiene ogni anno nei borghi più belli del Salento e culmina a Melpignano, durante La Notte della Taranta. Un festival che è diventato in poco tempo uno degli eventi più importanti dal punto di vista musicale, sociale e culturale per il recupero della tradizione popolare, ma anche per le contaminazioni e le innovazioni che il rinato interesse per la pizzica ha generato negli ultimi anni, attirando numerosi artisti di fama internazionale coinvolti nella manifestazione musicale più attesa dell’estate.